Linee di politica estera

Prendendo spunto da un documento  sulla politica estera italiana a cura di Affari Internazionali, alcuni spunti e riflessioni:
1) in un mondo e in un Mediterraneo segnato da guerre e drammi umani (Siria, Libia, migrazioni) importante il ruolo dell'Europa e quindi dell'Italia rigorosamente entro un quadro UE;
2) evitare ogni ritorno nazionalista e men che meno sovranista. Del resto già Trump (con il rischio di esporsi ai contro-dazi cinesi, le tensioni con l'UE ecc.) e le difficoltà della May a seguito di una improvvisata Brexit dimostrano i rischi di scelte isolazioniste;
3) sfide come la globalizzazione, le migrazioni, il cambiamento climatico, la lotta al terrorismo non si possono affrontare da un singolo paese nazionalisticamente chiuso, ma sono con una presenza almeno continentale, che per noi significa europea; ritorno dei nazionalismi significa più guerre, più tensioni internazionali, più ingiustizie ecc.
4) certo il rapporto con l'UE è stato spesso difficile in prospettiva di sinistra perché le politiche liberiste e ordoliberiste di questi anni sono state pensanti ed socialmente inique, ma è vero pure che la sinistra non ha saputo definire una alternativa (il caso Tsipras è sicuramente a parte e legato esclusivamente al caso greco). Del resto il giudizio sulle dure politiche europee va sempre ponderato con la sfiducia dell'Europa nei confronti dell'Italia, sulla sua capacità di gestire l'enorme debito pubblico, di essere fattore di instabilità, di fronteggiare le proprie debolezze strutturali  ecc.;
5) con altrettanta nettezza vanno rivendicati i meriti dell'Italia segnatamente nella gestione del problema migranti, nel quale il Paese è stato lasciato vergognosamente solo proprio dall'insieme dei partners europei;
6) nel 2019 ci saranno non solo le elezioni europee, ma verrà rinnovata la Commissione, il Consiglio europeo, la BCE, la sinistra dovrebbe avere una visione complessiva e una proposta complessiva, presentandosi alle elezioni europee con qualcosa di meglio di "Lista Tsipras";
7) sulle politiche di difesa c'è bisogno anche qui di più Europa, perché sono cresciute esigenze che non trovano adeguata soluzione con la Nato e anche l'interlocuzione con l'Onu deve farsi più diretta e sistematica.
Di certo in vista delle Europee bisognerà costruire una piattaforma e trovare interlocutori in Europa d'accordo nel promuovere democrazia nell'Unione e nel Mediterraneo, ma anche pace e sviluppo, lavoro, giustizia, eguaglianza.

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