Giustizia e libertà

Dopo che l'Unione Europea ha dovuto dire all'Italia che bisogna tassare le prime case dei ricchi, deve essere una piccola associazione di snob democratici come Libertà e Giustizia a ricordare alla sinistra di ricordarsi di esistere. Che deve cioè intanto mobilitarsi di più e meglio con la nuova legge elettorale pseudo-tedesca e soprattutto recuperare i suoi valori di fondo: "ritorni ai principi di uguaglianza e di giustizia sociale che negli ultimi anni sembra aver abbandonato". Appunto.

Per altro Tomaso Montanari fa giustamente anche notare che tutta questa infatuazione a sinistra per Giuliano Pisapia è fuori luogo, oltre che indice di provincialismo e debolezza politica (e mentale). Montanari fa bene a ricordare a Pisapia e ai suoi fans che non si può dire che Blair è meglio di Corbyn o che Giorgio Gori andrebbe candidato alla guida della Lombardia, perché parla così un uomo di centro-destra non uno di sinistra.
L'obiettivo della sinistra non può essere un "renzismo senza Renzi". Perché questo è il "nuovo centro-sinistra" di cui si blatera in centra sinistra.
Inutile parlare di una lista alle prossime politiche, perché non può essere "un arcobaleno di classe politica da riciclare". A Oggionne e Furfaro devono essere fischiate le orecchie. Ci vuole un progetto politico, una idea di sinistra, di partito della sinistra, un'idea appunto di giustizia e libertà.
In una condizione in cui non solo il PD di Renzi ma anche i 5Stelle sono ridotti a "oligarchie personali", una nuova sinistra dovrebbe porsi alla testa di una reale alternativa economica, civile e democratica. Rivendicando lo spirito della grande vittoria del NO al referendum di dicembre. E candidandosi così a parlare ai pezzi di elettorato di sinistra rifluiti e chiusi nella astensione e nel non-voto. Il superamento della soglia del 5% verrebbe poi da sé.

Commenti

Post popolari in questo blog

Malinconia di sinistra. Riflessioni sulle elezioni del 4 marzo

Bettini e l'autocritica

Rossanda e la crisi