Crisi italiana

Stefano Passigli sul Corriere della Sera è molto severo nel giudicare la crisi economica italiana ovvero le politiche degli ultimi governi.
Ricorda che "in Italia il PIL tra 2008 e 2016 è diminuito in termini reali di quasi 8 punti percentuali" e che abbiamo "il maggior rapporto debito/PIL di tutta Europa salvo la Grecia" (tra l'altro mentre la Grecia ha abbassato il rapporto di 6 punti, l'Italia lo ha aumentato di 4).

Quanto agli investimenti pubblici sono diminuiti del 20%, la disoccupazione giovanile, particolarmente al Sud, è disperante; la domanda interna ristagna, ecc.
Insomma una crisi di sistema.
La condanna politica dei governi degli ultimi anni è netta. Secondo Passigli ormai il PD è più impegnato "a nascondere i problemi e a rinviarne la soluzione a dopo le elezioni che a risolverli". Le critiche ai "ministri tecnici" di Gentiloni sono appunto minacce a chi invece i problemi vorrebbe affrontarli già dalla prossima legge di stabilità.
Di certo chi vuole un nuovo centro-sinistra deve occuparsi da prima di una nuova politica economica e dunque di una nuova politica. Cioè nuovi partiti, nuova classe politica, una nuova agenda.

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