C'è voluto Oskar Lafontaine (sul Manifesto) per darci una svegliata. Per dirci che "oggi la sinistra italiana è necessaria come non mai", perché di fronte alla devastazione indotta dalle politiche neoliberiste, non ultima una "de-industrializzazione" inarrestabile del sistema produttivo italiano, che significa bruciare ricchezza, patrimonio, risorse, know how, professionalità.
Macron ha vinto. Battuti i fascisti della Le Pen. Bene così. Ma il resto è tutto da vedere. Di sicuro il nuovo e nuovista Macron ha sotterrato i vecchi partiti democratici: socialisti e gollisti. Oltre alla Le Pen. Ma con una differenza: PSF e gollisti sono cancellati, mentre la Le Pen rappresenta oggi la prima opposizione al futuro governo macroniano. Anche la sinistra però, con Melachon, ha comunque ottenuto al primo turno un risultato significativo: oltre il 19%.
Malinconia di sinistra intitolava Walter Benjamin un suo breve saggio del 1937. Ce l’aveva con gli intellettuali di sinistra, tedeschi ed europei, degli anni ‘30, depressi e melanconici perché sopraffatti dalla “routine”, non più capaci di “provare disgusto”, oggi si direbbe di indignarsi; “radicali di sinistra” ridottisi a “creare, dal punto di vista politico, non partiti ma cricche”. La conclusione era senza appello: “questo radicalismo di sinistra è proprio precisamente quell’atteggiamento a cui non corrisponde più nessuna azione politica”.
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