Antipolitica

Un giurista del livello di Natalino Irti scrive cose da ponderare sulla cosiddetta "antipolitica".
A quanti ne ragionano giornalisticamente, cioè "con sicuro risparmio di pensiero", Irti ricorda che l'antipolitica non è un pericoloso fenomeno di contrasto alla politica come tale, ma sempre una denuncia di "una politica specifica"; anche se probabilmente andrebbe aggiunto di un sistema politico e democratico nel suo insieme incapace di dare risposte adeguate ai cittadini (contro una "politica specifica" c'è sempre infatti un'altra "politica specifica").
Comunque il senso è chiaro: quella che sbrigativamente si chiama "antipolitica" è in verità una politica altra.
Del resto, nota acutamente Irti, 'uscire' dalla politica sarebbe anche materialmente impossibile. Come tirarsi su prendendosi per il codino.
Tutti 'fanno' politica, anche quelli che non la 'fanno'.
Il non fare politica ha infatti conseguenza sulla politica, come il farne professionalmente.
Del resto anche l'astenersi alle elezioni (o al referendum) è un fatto politico. Eccome.
Lo abbiamo visto di recente anche in Italia, l'antipolitica, se vince le elezioni (anche amministrative) poi deve fare politica, prendersi responsabililtà, 'sporcarsi le mani', anche.

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