Socialismo versus sinistra 2)

Tempo fa abbiamo recensito l'interessante libro del filosofo francese Jean-Claude Michéa dal titolo I misteri della sinistra. Ora il volume è stato recensito anche da Francesco Postorino sul Manifesto, il che stimola a qualche altra riflessione.

Giustamente Postorino sottolinea i vizi e le responsabilità della "sinistra liberale" che a forza di compromessi con il potere e con il capitalismo ha smarrito la sua natura sociale e politica in un 'riformismo' sempre più subalterno.
A mio avviso Postorino però marginalizza l'alternativa che Michéa propone, una alternativa centrata sul ritorno a Marx e alla sua critica del capitalismo e sul recupero quindi della categoria di socialismo nettamente distinta appunto dalla 'sinistra' democratica e progressista.
Giusto discorso direi, cui ricorrere per cercare impostare una nuova stagione della 'sinistra', marcando la distanza da decenni di subalternità culturale e politica.
Postorino invece preferisce insistere su alcuni aspetti del discorso di Michéa, come il recupero di un certo rapporto con le istanze profonde del popolo, che liquida come corrivo con le posizioni di un Costanzo Preve o addirittura dei "teorici 'rossobruni'" (alla Fusaro).
Conclusioni esagerate nella lettura di un testo che ha invece il valore di un sasso nello stagno...stagnante della sinistra del dopo 1989. Cioè orfana del comunismo e del socialismo e preda solo delle "alcinesche seduzioni" di un democratismo sterile e alla fine perdente.
Ben vengano dunque libri come quello di Michéa.
 

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