La politica e il partito
Luciana Castellina sul Manifesto dà una lezione di politica ai ragazzini che parlano di "coalizione sociale".
Ricorda che occorre un "nuovo soggetto politico" che colmi "la voragine che si è aperta a sinistra".
Ma poi precisa che deve trattarsi, segnatamente, di un "partito", perché "non mi piace la demonizzazione dei partiti, anzi, dell'idea stessa di partito". Bisogna certo partire dalla società, dai bisogni e dai movimenti ma, ricorda all'attempato ragazzino Guido Viale, queste sono realtà non senz'altro "illibate e naturalmente unitarie", ma che bisogna organizzare, costituire in forza politica, dandole progetto e prospettiva. In altre parole per soddisfare i "bisogni immediati" occorre ricondurli ad "un progetto di trasformazione del modo stesso di produrre, di consumare e dunque degli stessi bisogni e valori. La mediazione politica e culturale è dunque sempre più, e non meno, necessaria".
Ma poi precisa che deve trattarsi, segnatamente, di un "partito", perché "non mi piace la demonizzazione dei partiti, anzi, dell'idea stessa di partito". Bisogna certo partire dalla società, dai bisogni e dai movimenti ma, ricorda all'attempato ragazzino Guido Viale, queste sono realtà non senz'altro "illibate e naturalmente unitarie", ma che bisogna organizzare, costituire in forza politica, dandole progetto e prospettiva. In altre parole per soddisfare i "bisogni immediati" occorre ricondurli ad "un progetto di trasformazione del modo stesso di produrre, di consumare e dunque degli stessi bisogni e valori. La mediazione politica e culturale è dunque sempre più, e non meno, necessaria".
Immediatezza dei bisogni e mediazione politica. Questo si intende per lezione di politica.
Un "nuovo partito politico" dunque insieme ad "un grande movimento di massa, sociale e al tempo stesso politico".
Se ci si pensa bene, il facile difficile a farsi.
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